POS per le associazioni. Lo stato dell’arte in attesa delle FAQ

attesa delle FAQ
Dal 1 luglio è previsto l’obbligo di dotarsi di POS, al fine di garantire come
previsto tra le finalità della norma istitutiva, pagamenti con strumenti
elettronici. Anche le associazioni sono chiamate a gestire i nuovi
adempimenti alla luce del decreto Pnrr 2 (dl 36/2022)?
L’obbligo di dotarsi di un POS – o altro strumento di pagamenti elettronici – era previsto
da qualche anno, ma solo ora con il decreto Pnrr 2 (art. 18 comma 1 del dl 36/2022) sono
state introdotte delle sanzioni nel caso in cui non si attrezzi al fine di consentirne l’utilizzo.
L’associazione /società sportiva è infatti passibile di una sanzione pecuniaria
amministrativa di 30 euro a transazione rifiutata a cui si deve aggiungere una sanzione
variabile del 4% del valore della transazione rifiutata. Non è invece prevista una
sanzione se nel corso di una verifica fiscale, per esempio, si accerti la mancanza del
Pos.
Quindi solo se l’utente dovesse lamentare l’assenza di questo strumento o il rifiuto ad
utilizzarlo si sarebbe passibili di sanzione.
Come sempre, molti sono i dubbi interpretativi riguardanti questa necessità.
La norma introduce l’obbligo per tutti “i soggetti che effettuano l’attività di vendita di
prodotti e di prestazione di servizi”.
Potremmo quindi sostenere che non è tenuta a dotarsi del POS l’associazione che
percepisce esclusivamente quote di adesione e contributi liberali? Parrebbe di si. Ma se
una associazione dotata del solo Codice Fiscale realizza a seguito del pagamento della
quota, dei servizi specifici? Il corso sportivo o di teatro o di danza? Anche se
decommercializzate (ex art. 148, terzo comma, del testo unico delle imposte sui redditi)
queste attività rappresentano una “prestazione di servizi”.
In attesa di chiarimenti (magari delle FAQ?) si può sostenere che dal 1 luglio 2022 i
sodalizi sportivi saranno obbligati ad accettare mediante carte di credito o debito tutti i
pagamenti, sia da soci che da non soci, sia per attività commerciale che non
commerciale, sia di corrispettivi che di quote iniziali o annuali.
Nessun dubbio invece parrebbe rilevabile rispetto all’obbligo di POS quando
l’associazione risulti titolare di partita Iva, o nel caso di SSD.